08 dicembre 2015

Nigeria, nel regno del terrore di Boko Haram

La nazione africana tra le più sfruttate, povera ma ricca di petrolio, ma soprattutto lacerata dal terrorismo. Boko Haram, ovvero l'Islam cattivo che in Nigeria uccide, distrugge, tortura, violenta. Quasi 50 persone morte e più di 180 ferite in soli 2 giorni nel nord est nigeriano nell'ultimo weekend. Amnesty International diffuse un rapporto di 90 pagine con testimonianze in occasione del primo anniversario del rapimento delle studentesse di Chibok (aprile 2015) - leggi -

I numeri di Boko Haram
  • 15.000 sono i combattenti del gruppo terroristico più feroce dopo L'ISIS,
  • 5.500 almeno i civili uccisi da Boko Haram soltanto dall'inizio del 2015, altrettanti se non di più furono i morti lo scorso anno.
  • Nel 2015 almeno 70 attacchi in villaggi e città del nord-est del paese.
  • Duemila è il numero stimato delle donne e delle bambine rapite dall'aprile del 2014 (ovvero della scomparsa delle studentesse di Chibok di cui si occupò la campagna internazionale Bring Back Our Gils).
  • Oltre 300 sono stati i raid e gli attacchi contro i civili dall'inizio del 2015.
  • 3.700 le strutture danneggiate o distrutte nella base militare Mnjtf (Multinational joint Task Force) di Baga e di 16 villaggi limitrofi, durante l'eccidio jihadista di circa 2.000 civili tra il 3 e il 7 gennaio 2015.
  • 5.900 sono le strutture, compreso un ospedale, danneggiate o distrutte a Bama nel marzo 2015 (il 70% dell'intera città), quando fu perpetrata anche la strage di decine di "spose schiave".
  • Due milioni e mezzo i profughi interni provocati dalle violenze di Boko Haram, di cui almeno 700 mila non potranno mai più tornare a casa loro.
  • Ragazze rapite costrette a partecipare ai raid nei villaggi e a uccidere a loro volta, bambine piccolissime usate come bombe umane per uccidere civili inermi.
Profughi nigeriani
Milioni di persone nell'insicurezza. "Bring Back Our Girls" è uno slogan che ormai, purtroppo, ha significato solo per le organizzazioni per i diritti umani e per le famiglie di decine delle ragazze che, rapite nell'aprile 2014, si trovano ancora nelle mani di Boko Haram, se non sono state vendute come schiave, o diventate mogli dei loro stessi rapitori.

Nonostante alcuni successi militari pubblicizzati dal governo, milioni di persone vivono in condizioni d'insicurezza estrema nel nord-est della Nigeria, nel doppio terrore di razzie, attentati, della terra bruciata di Boko Haram, delle operazioni contro-insurrezionali dell'esercito. La formula del terrore contro il terrorismo, anche in Nigeria come altrove, non funziona. Ne fanno le spese, ogni settimana, civili inermi.

Il regno del terrorismo nigeriano. Il rapporto di Amnesty International si basa su 377 interviste, tra cui 189 con vittime e testimoni oculari degli attacchi di Boko Haram, 22 con autorità locali, altre 22 con fonti dell'esercito e 102 con difensori dei diritti umani. Le testimonianze provengono da uomini e donne, cristiani e musulmani.

Le informazioni nel rapporto sono tratte da quattro missioni condotte da Amnesty International nel 2014 e nel 2015 a Maiduguri, nei campi per i profughi interni del nord-est della Nigeria e in un campo per rifugiati in Camerun. Altre interviste sono state svolte al telefono, da Londra. Amnesty International ha documentato 38 casi di rapimento da parte di Boko haram. Su questi, ha raccolto 77 testimonianze, tra cui 31 di testimoni oculari e 28 di donne e ragazze fuggite ai sequestratori.

Le violenze di Boko Haram dal 2014. Dal documento di Amnesty International risulta che molte delle duemila donne e bambine rapite da Boko Haram, sono state ridotte in schiavitù sessuale e addestrate a combattere. Basato su quasi 200 testimonianze oculari, tra cui quelle di 28 donne e bambine riuscite a fuggire ai loro sequestratori, il rapporto di 90 pagine denuncia i crimini di guerra e contro l'umanità commessi dal gruppo armato, tra cui l'uccisione di almeno 5.500 civili nel nord-est della Nigeria solo nel 2015.

Amnesty rivela nuovi particolari sui metodi usati da Boko Haram. Uomini e bambini arruolati a forza, o sistematicamente uccisi, donne e bambine rapite, imprigionate e in alcuni casi stuprate, costrette a sposarsi, o a partecipare alle azioni armate, a volte contro i loro stessi villaggi e città.

Il pretesto della cultura occidentale. Il gruppo armato jihadista si è sviluppato nel nord della Nigeria nel 2002. Il nome significa "la cultura occidentale è proibita", come se in uno dei paesi più poveri, affamati e sfruttati del mondo fosse davvero quello della cultura occidentale il principale problema della popolazione.

Dal 2009, in modo sporadico e poco incisivo, la polizia nigeriana ha iniziato a indagare sugli attacchi del gruppo jihadista più feroce d'Africa, che dal 2015 ha comunicato al mondo la propria fratellanza con lo Stato Islamico, acquisendo forte potere nei paesi confinanti, il Camerun principalmente. Di solito Boko Haram porta i rapiti civili nei suoi campi collocati in zone remote o in centri improvvisati di transito come quello istituito nella prigione di Ngoshe. Da qui, le vittime vengono spostate in città e villaggi e indottrinate alla versione dell'Islam più radicale.

Dai bersagli militari a quelli civili. Dall'inizio del 2015 Amnesty International ha documentato almeno 300 raid e attacchi compiuti da Boko Haram contro i civili, quasi uno al giorno. Durante questi attacchi, dapprima i combattenti hanno dato l'assalto alle basi militari e alle stazioni di polizia saccheggiando armi e munizioni, poi si sono rivolti contro la popolazione civile, uccidendo chiunque tentasse di fuggire, radunando tutti gli uomini in età da combattimento per poi massacrarli.

Ci sono state pochissime indagini e incriminazioni nei confronti di membri del gruppo jihadista nigeriano per crimini contro l'Umanità, e questo conferma la quasi totale indifferenza della comunità internazionale per le atrocità commesse in Nigeria.

Bambina mutilata dalla violenza di Boko Haram
La vita sotto Boko Haram. Testimoni oculari raccontarono che dopo la conquista di Baga (gennaio 2015) il gruppo armato raduna la popolazione per annunciare le nuove regole sulla limitazione dei movimenti, in particolare delle donne. Molte famiglie si trovano così a dipendere dai bambini, che escono per cercare cibo, o dalle visite di Boko Haram che passa a offrire cibo saccheggiato altrove.

Boko Haram fa rispettare le sue regole con punizioni feroci. Chi non prende parte alle preghiere quotidiane rischia frustate in pubblico. Un quindicenne di Bama, graziato a causa della sua disabilità, ha riferito di aver assistito a 10 lapidazioni. "Li lapidano a morte il venerdì. Radunano tutti i bambini, ordinando loro di portare pietre. Ho partecipato alle lapidazioni. Scavano una fossa, obbligano la persona a infilarcisi dentro e poi la colpiscono alla testa con le pietre. Quando muore, lasciano lì le pietre finché il corpo va in putrefazione"

L'odio religioso. Altro nodo cruciale della violenza jihadista riguarda le crescenti tensione tra cristiani e musulmani. Molti cristiani intervistati da Amnesty ritengono che i musulmani passino informazioni su di loro a Boko Haram o non condividano le notizie sugli attacchi imminenti. È così subentrato un clima di sospetto tra alcune comunità che, in precedenza, vivevano fianco a fianco, in pace. Boko Haram ha distrutto chiese e ucciso cristiani che rifiutavano di convertirsi all'Islam, ma ha anche preso di mira i musulmani moderati.

"Uomini e donne, bambini e bambine, cristiani e musulmani, sono stati uccisi, sequestrati e brutalizzati sotto il regno del terrore di Boko Haram, che ha investito milioni di persone. I recenti successi militari possono anche essere l'inizio della fine per il gruppo armato, ma c'è ancora tantissimo da fare per proteggere i civili, risolvere la crisi umanitaria e rimarginare le ferite"

L'appello di Amnesty International. Si chiede da anni di porre fine alle uccisioni da parte dei jihadisti e al governo nigeriano di prendere tutte le misure ripristinare la sicurezza nel nord-est del paese. La comunità internazionale, a sua volta, dovrebbe continuare ad assistere il nuovo governo nell'affrontare la minaccia costituita da Boko Haram.

"Il cambio di potere in Nigeria è l'occasione per un nuovo approccio in tema di sicurezza. Le persone rapite devono essere liberate. Occorrono indagini sui crimini di guerra e contro l'umanità. È necessario riesumare i corpi dalle fosse comuni, impedire nuove uccisioni e portare di fronte alla giustizia i responsabili di queste sofferenze. Le informazioni raccolte da Amnesty International su Boko Haram dovrebbero essere prese in considerazione dalla Corte Penale Internazionale"

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Articoli
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Bambina
mutilata dalla violenza di Boko Haram

Campo di
profughi nigeriani in Camerun

Chibok
College, il luogo dove furono rapite le quasi 300 studentesse
nell'aprile 2014

Profughi
nigeriani

Le
ragazze rapite da Boko Haram hanno la stessa età di
queste studentesse

Campagna
"Bring Back Our Girls"

Abubakr
Sekau, leader dei Boko Haram

Morti
abbandonati in strada dopo attacchi Boko Haram





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1 commento:

  1. Il Terrorismo di qualsiasi paese e provenienza secondo la mia opinione è stato costruito sponsorizzato e aiutato dall' Elite finanziaria, dai padroni del mondo, le corporation e le multinazionali del cibo le grandi industrie le grandi banche mondiali che comandano l'economia e le case farmaceutiche tutto questo avviene in nome di un disegno e un progetto precostruito per portare profitto e controllo a loro che da oltre 4000 anni detengono il potere. Le religioni, in particolare, le religioni monoteiste, anche loro in parte stanno a questo orribile gioco una prova recente di tutto questo è il comportamento della Chiesa cattolica nei confronti dell'Olocausto nazista e della persecuzione di milioni di ebrei e di persone giudicate di razza minore secondo i nazisti, io spero che tutto questo finisca che tutto questo sì fermi ma credo che occorreranno ancora tanti tanti decenni se non secoli, forse potrebbe salvarci un arrivo di una forma di intelligenza superiore che in qualche modo riesca a farci capire l'inutilità delle guerre l'inutilità dei confini dei paesi delle bandiere che servono soltanto a tenerci divisi a creare competizione fra i popoli penso che la collaborazione e non la competizione sia una grande soluzione per fermare tutto quello che è negativo nel mondo. Do il mio contributo pensando molto molto spesso a queste cose e con la meditazione cerco di diffondere positività nell'universo per far sì che le persone cominciano a capire di prendere una strada più giusta e più bella per tutti compreso anche naturalmente la natura e gli animali che vengono trattati in modo vergognoso, qualcuno dice: ma ci sono problemi di guerre e di tantissime altre cose nel mondo perché dovremmo pensare agli animali io dico questo: quando finalmente riusciremo a rispettare gli animali riusciremo anche rispettare la razza umana e tutto questo parte da un cambiamento radicale della nostra cultura in particolare quella occidentale complimenti per questo blog che veramente mi ha toccato il cuore che mi ha dato voglia di pubblicare questo mio piccolo articolo un augurio di tanto amore e tanta pace per tutti

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