18 gennaio 2014

L'Istruzione delle donne africane come motore di Sviluppo

Scuole in Africa
Il 16 gennaio la Farnesina ha ospitato la 4ª Conferenza della Fondazione Rita Levi-Montalcini Onlus: "L'istruzione delle donne africane, questione di genere e motore di sviluppo".

La conferenza organizzata dalla Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e dalla Fondazione Rita Levi Montalcini, ha visto la partecipazione del Vice Ministro degli Affari Esteri, Marta Dassù, del Ministro per l'integrazione Cécile Kyenge, del Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo Giampaolo Cantini e di Piera Levi Montalcini, nipote della scienziata scomparsa.

In moltissimi Paesi dell'Africa, in particolare in quelli dell'Africa islamica e dell'Africa sub-sahariana, le bambine e le ragazze sono discriminate nell'accesso all'istruzione rispetto ai loro coetanei maschi. In Africa l'istruzione (anche quella primaria) è a pagamento e spesso le famiglie preferiscono "utilizzare" le ragazze nei lavori casalinghi o nell'attività familiare, e mandare a scuola solo i figli maschi.

E anche quando le ragazze frequentano le scuole trovano una situazione di svantaggio e di discriminazione di genere. Il diverso trattamento, anche in ambito scolastico, tra bambini e bambine è frutto di una tradizione e di una cultura settaria molto difficile da debellare. Questa situazione fa si che il 35% delle ragazze abbandonino gli studi, questa percentuale raggiunge anche il 60% in quei paesi, come il Malawi, dove è molto radicata la cultura animista, e dove la povertà e l'ignoranza sono molto diffuse.


Mediamente solo 3 bambine africane su 10 completa per intero l'iter scolastico e raggiunge il diploma della "Secondary School".

- Video -

Anche il presente articolo fa parte della nostra Campagna Informativa sulle Scuole in Africa e sull'istruzione delle Donne Africane.


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